Nei weekend del 7-8, 14-15, 21-22, 28-29 settembre, i prosciuttifici del territorio della DOP apriranno le proprie porte a turisti e foodie, offrendo la possibilità di scoprire i segreti della lavorazione del Prosciutto di Parma. “Finestre Aperte” è la fotografia di una filiera che garantisce lavoro, considerando l’indotto, a 50.000 persone e che genera 1,7 miliardi di euro.
Dopo il successo della scorsa edizione, che ha portato migliaia di foodie e turisti nel territorio culla del Prosciutto di Parma DOP, “Finestre Aperte” ritorna nel 2019 e raddoppia, passando da due a quattro weekend, a copertura di tutto il mese di settembre: l’appuntamento è per il 7-8, il 14-15, il 21-22 e il 28-29 settembre. “Finestre Aperte” rappresenta il momento clou del Festival del Prosciutto di Parma, la kermesse, promossa dal Comune di Langhirano insieme al Consorzio del Prosciutto di Parma, che celebra una delle eccellenze del made-in-Italy alimentare nel mondo: l’export di Prosciutto di Parma DOP è pari al 30% della produzione, per un fatturato di 280 milioni di euro. Quest’anno, il Festival si aprirà a Langhirano, sulle colline parmensi, venerdì 6 settembre e proseguirà fino a domenica 8 settembre.
Nel quadro del Festival, “Finestre Aperte” è un evento dalla forte valenza per il mondo del Prosciutto di Parma DOP. Rappresenta infatti la fotografia migliore di un comparto che annovera 140 aziende produttrici e che nel 2018 ha visto marchiati 8,5 milioni di Prosciutti di Parma. La filiera si compone di 3.900 allevamenti suinicoli, 109 macelli e 3.000 addetti alla lavorazione nel settore Prosciutto di Parma DOP: complessivamente, considerando anche l’indotto, gli impiegati nella filiera sono circa 50.000. Sul piano economico, il valore del Prosciutto di Parma DOP alla produzione è di 740 milioni di euro mentre il giro d’affari complessivo legato alla DOP è di 1,7 miliardi di euro.
“Finestre Aperte” è un modo originale per portare alla conoscenza del largo pubblico le antiche tradizioni e il saper fare, tramandato di generazione in generazione, che si celano dietro il Prosciutto di Parma: le radici storiche dei primi antenati della DOP risalgono infatti al III secolo a.C. Già nel “De Rustica”, Catone il Censore descriveva una ghiotta conservazione delle cosce di suino, ottenuta con la salatura e la successiva asciugatura; unte poi con un po’ di olio, le cosce affrontavano il periodo di stagionatura. In occasione di “Finestre Aperte”, ogni weekend di settembre, i prosciuttifici del territorio parmense accoglieranno turisti e food lover, offrendo loro la possibilità di assistere al ciclo di lavorazione. A fare da guide saranno eccezionalmente gli stessi produttori, che racconteranno e mostreranno come le cosce di suino, grazie a una particolarissima combinazione di clima, tradizione e passione, diventino Prosciutto di Parma DOP.
L’elenco dei prosciuttifici aderenti a “Finestre Aperte” e tutte le informazioni utili per prenotare e organizzare le visite saranno disponibili sul sito Web: www.festivaldelprosciuttodiparma.com.